lunedì 22 dicembre 2008

Buone Feste

Cosa vorresti trovare sotto l'albero?Vorrei trovare l'albero!!!
Buone feste a tutti!!!!
Verdi Treviglio

martedì 16 dicembre 2008

Manifestazione pacifica a Treviglio: studenti e lavoratori riescono a far ripristinare il 7.38

Una manifestazione pacifica che, con la mediazione delle autorità e della polizia ferroviaria, ha dato ragione ai pendolari e agli studenti. «Oggi i pendolari hanno vinto: senza invadere i binari, infatti, hanno ottenuto che il treno soppresso delle 7.38 per Bergamo si fermasse alla stazione di Treviglio Ovest» racconta Marcello Saponaro, consigliere regionale dei Verdi che lunedì 15 dicembre ha preso parte alla manifestazione assieme al sindaco di Treviglio Ariella Borghi e a Patrizio Dolcini di Legambiente. Gli studenti di Treviglio, insieme ai lavoratori, si sono concentrati alla stazione dei treni e hanno richiesto al capostazione il ripristino della fermata del 7.38 a Treviglio del treno proveniente da Milano e diretto verso Bergamo. «Il capostazione ha fatto richiesta al capotraffico di Milano e utile è stata la mediazione della polizia presente in stazione - continua Saponaro -. Ora vogliamo che questa fermata venga inclusa nuovamente nel nuovo contratto di servizio tra Regione Lombardia e Trenitalia. Per questo - prosegue Saponaro - stesso presentò un’interrogazione urgente a Formigoni per chiedere che la linea Bergamo Milano diventi una priorità non solo nella propaganda e nelle inaugurazioni ma anche nell'investimento per l'acquisto dei treni». «Resta intanto l'indignazione degli studenti e dei lavoratori che dopo aver aspettato anni il raddoppio della linea si vedono sottrarre treni e fermata – conclude Saponaro - Sembra quasi che Regione e Governo vogliano spingere i pendolari verso l'automobile».

venerdì 12 dicembre 2008

New Deal italiano

Un interessante articolo di Loris Campetti sul Manifesto di ieri.

Quando esplose la penultima crisi Fiat, nel 2002, e il destino dell’automobile italiana sembrava definitivamente compromesso, qualcuno - pochi, per la verità, tra cui questo giornale - propose l’ingresso dello stato nel capitale del Lingotto. Nessuno pensava alla nazionalizzazione della Fiat, ovviamente,ma a un intervento pubblico finalizzato al salvataggio e al rilancio in chiave occupazionale e ambientalista di un patrimonio industriale, culturale, umano, lavorativo; l’opposto dei classici contributi a perdere per la collettività, cioè per tutti tranne i responsabili del disastro. Fummo definiti pazzi, nostalgici, bolscevichi. Oggi Obama, che sicuramente non è pazzo e tanto meno bolscevico, sta facendo proprio questo, rivendica un ruolo di indirizzo pubblico sul sistema di mobilità agguantando due dei tre corni del problema: la riduzione e il miglioramento della qualità delle emissioni, privilegiando al tempo stesso i sistemi di trasporto collettivo rispetto all’automobile privata. Per questo il sostegno statale alla comatosa industria dell’auto nordamericana è legato al controllo pubblico del 20% del capitale. Vedremo come Obama intenderà affrontare il terzo nodo, quello dell’occupazione nel settore autoveicolistico. È difficile aumentare di due milioni gli occupati negli Usa chiudendo le fabbriche di automobili. Il problema non è l’intervento pubblico, che nelle crisi come nei momenti espansivi in Italia non èmai mancato, ma è sempre stato subalterno ai potentati economici, alla filosofia della socializzazione delle perdite e della privatizzazione degli utili. Con la stessa filosofia ci si è disfatti di una fetta consistente del patrimonio pubblico. In discussione è la qualità dell’intervento pubblico, l’abbiamo scritto più volte in questi giorni. Quale natura debba avere, quali finalità, quali vincoli ambientali e sociali. Dentro quale politica economica e industriale, dentro quale progetto di società futura debba inserirsi, in un contesto segnato dalla globalizzazione alla quale non si può rispondere con le ricette culturalmente reazionarie e populiste della coppia Tremonti-Berlusconi. Ieri la cronaca ci regalava due dati: nuovo crollo della produzione industriale e ulteriore esplosione della cassa integrazione,mentre per centinaia di migliaia di lavoratori «regolari» non esistono ammortizzatori sociali, per non parlare dell’esercito di precari rimandati a casa dalle aziende pubbliche e private.Nulla sarà più come prima, con l'urgenza dettata dal fatto che il futuro va costruito oggi, dentro la crisi forse peggiore che il capitalismo ricordi. Per questo è ora il tempo di discutere la qualità dell'intervento pubblico, che implica una diversa concezione del pubblico, dello stato, delle relazioni economiche e sociali. Prendiamo il caso della Fiat, che resta il più importante gruppo industriale italiano (si fa per dire). L'uomo che l'ha salvata, con la sua spregiudicata intelligenza accompagnata dal danaro pubblico e dai sacrifici operai, oggi dice che tra un anno, un anno e mezzo sopravviveranno soltanto 6 grandi multinazionali dell'automobile con dimensioni tali e capacità produttive così grandi che la Fiat non potrà far parte del coro. Salvo trovarsi uno o più alleati in grado di fare massa critica. In posizione di inferiorità, naturalmente, dato che a quella data sarà in grado di vendere meno di due milioni di vetture, un terzo del necessario per sopravvivere. Lo stato italiano, come tutti gli stati in cui si costruiscono automobili, dovrà decidere quanti soldi nostri investire per salvare un'azienda che, per sua stessa ammissione, non sarà più italiana e a dare gli ordini, a decidere gli investimenti sulla ricerca e l'innovazione di prodotto prima ancora che sulla produzione, sarà un padrone indiano, o francese, o tedesco. È difficile pensare che il governo Berlusconi - che crede di poter affrontare questa crisi devastante con le mance ai nullatenenti, gli appelli al consumo ai cassintegrati e la moratoria sulla qualità e quantità dei rifiuti tossici di questo modello di sviluppo - sia all'altezza della sfida di una società futura, attenta all'ambiente e al lavoro. Ma noi, le sinistre, chi dovrebbe fare opposizione in parlamento, chi cerca di farla nella società, vogliamo dire qualcosa? Vogliamo provare a riempire di contenuti un'ipotesi di nuovo modello di sviluppo, prima che delle merci, delle relazioni sociali e umane? Per restare terra terra, vogliamo dire che i soldi alla Fiat che Berlusconi non lesinerà dovranno essere vincolati alla difesa dell'occupazione e degli stabilimenti in Italia, e allo sviluppo della ricerca e dell'innovazione su nuovi propulsori meno energivori e meno inquinanti? Sarebbe una rivoluzione, in un paese che sta completando la distruzione del suo patrimonio culturale e scientifico, costringendo i suoi ricercatori a chiedere asilo politico all'estero. Domani c'è lo sciopero generale indetto da un solo sindacato confederale, la Cgil. Anche i sindacati di base e gli studenti dell'Onda chiamano alla mobilitazione e contribuiranno a vuotare fabbriche, uffici e scuole e a riempire le piazze. È un'occasione importante per legare la difesa del lavoro alla sua qualità. E alla sua finalità.

domenica 7 dicembre 2008

Piu tetti solari,meno tasse.Un passo alla volta stiamo vincendo.

Il Sole24Ore e Edilportale danno notizia che Tremonti e Berlusconi potrebbero tornare indietro anche dall’odioso strumento del “silenzio dissenso” (l’Agenzia delle entrate non ti risponde e la domanda di detrazione si intende rifiutata). Dopo il passo indietro sulla retroattività” rimarrebbe solo il taglio economico vero e proprio da cancellare per poter cantare vittoria.E allora continuiamo! Qui la causa su Facebook. Qui la catena blogger giunta ora a 28 sostenitori:ilKuda, Vivere Cernusco, Jacopo Fo, Informazione senza filtro, Sharondreams, Osservatori sul Razzismo in Italia, Blog del Giorno, CernuscoTv, Appunti e Virgole, Andrea Mollica, Giuseppe Civati, Samie, PDLissone, Gruppo Acaja, Life in Italy, I giardini pensili hanno fatto il loro tempo, Letizia Palmisano, Cittadino a Pero, Cronache Marziane, Impianti Termici, Marcello Saponaro, nel senso di Marcello. FioreBlog, Rigitan’s, Tau Zero, Soluzioni immaginarie, Alessandro Ronchi, …

martedì 2 dicembre 2008

Seconda assemblea pubblica per il Pgt

Comune di Treviglio
Provincia di Bergamo
SETTORE GESTIONE DEL TERRITORIO
SERVIZIO URBANISTICA - UFFICIO DI PIANO
DOCUMENTO DI PIANO DI GOVERNO DEL
TERRITORIO (PGT) PROCEDIMENTO DI
VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (VAS)
FASI DI CONSULTAZIONE

Vista la Legge Regionale 11 marzo 2005 n. 12 per il Governo del Territorio, ed i criteri attuativi approvati dalla Giunta Regionale
della Lombardia;
Visti gli Indirizzi Generali per la Valutazione Ambientale Strategica(VAS), di cui alla D.C.R. 13 marzo 2007 n.VIII/351;
Vista la Determinazione della procedura per la Valutazione Ambientale di Piani e Programmi – VAS, di cui alla D.G.R. 27 dicembre
2007 n.8/6420;
Vista la deliberazione della Giunta Municipale n. 135 del 18.05.2006 con cui è stato costituito l’Ufficio di Piano per la redazione
degli atti costituenti il Piano di Governo del Territorio(PGT) di cui alla Legge Regionale 12/2005, individuante altresì il
Responsabile del Procedimento ed il Progettista del PGT;
Visto l’avvio del procedimento per la redazione del Piano di Governo del Territorio(PGT) prot. n.51793 del 03.12.2005;
Vista la deliberazione della Giunta Municipale n. 105 del 12.05.2008 di Avvio del procedimento di Valutazione Ambientale
Strategica (VAS) del Documento del Governo del Territorio (PGT);
Vista la deliberazione della Giunta Municipale n. 154 del 08.09.2008 di Avvio delle fasi di consultazione della Procedura
Ambientale Strategica (VAS) del Piano di Governo del Territorio;
AVVISA
che è indetta la SECONDA ASSEMBLEA APERTA AL PUBBLICO
MERCOLEDI 10 DICEMBRE 2008 alle ore 16,30 presso la
SALA CARMINATI DELLA CASSA RURALE - via Carcano, 15

Tematiche oggetto di comunicazione e discussione:
Valutazione della sostenibilità dello sviluppo futuro di Treviglio:
criticità ambientali e dimensionamento insediativo.
Sono invitati a partecipare tutti i cittadini, le associazioni o gruppi interessati alle tematiche
individuate, i soggetti competenti in materia ambientale, gli enti territorialmente interessati.
Materiale informativo in merito al percorso di formazione del PGT e della VAS è consultabile
nel sito internet del Comune (www.comune.treviglio.bg.it – Uffici e servizi – Piano di
Governo del Territorio).
Treviglio, li 26 novembre 2008 IL DIRIGENTE
DEL SETTORE GESTIONE DEL TERRITORIO
Arch. Pierluigi Assolari

Più tasse, più sprechi, meno risparmio energetico

Le tasse retroattive sono un provvedimento illiberale, oltre che iniquo. I cittadini che hanno investito in ristrutturazioni “ecologiche” si troveranno a subire dinieghi alle detrazioni fiscali precedentemente deliberate come incentivo al risparmio energetico, tramite l’odioso istituto del “silenzio dissenso”.D’ora in poi ogni volta che Reagan dall’aldilà sentirà pronunciare il nome di Berlusconi, si rivolterà nella tomba.Cancellare di fatto il recupero fiscale delle spese sostenute per l’efficienza energetica della propria abitazione può mettere in crisi un comparto che stava finalmente iniziando a svilupparsi oltre che sottrarre molte centinaia di euro dalle tasche delle famiglie.Le parole del Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia non bastano e non sono sufficienti a rappresentare lo sconcerto delle imprese e dei cittadini italiani e lombardi.Se gli artigiani, le partite iva, i consumatori e le imprese lombarde decideranno di scendere in piazza contro questo illiberale provvedimento del governo io sosterrò loro striscione e megafono.
Marcello Saponaro

L'ambientalismo della speranza

Cosi Ronchey oggi sul Corsera

Mentre a Poznan è in corso la Conferenza dell'Onu sulle alterazioni del clima, da Washington si conferma che Barack Obama, oltre a soccorrere i dissestati complessi bancari e industriali, tende a promuovere la «tecnologia verde» con ingenti capitali pubblici. Vorrebbe ridurre così l'inquinamento e la disoccupazione che la crisi ha inflitto a vasti settori dell'industria. Si tratta di sostituire in considerevole misura l'iperconsumo dei combustibili fossili con le fonti d'energia idroelettrica, geotermica, solare fotovoltaica, eolica. L'impegno federale, al di là delle opere infrastrutturali, riguarda per i prossimi anni 150 miliardi di dollari tra incentivi e investimenti diretti.
Ma l'impresa è davvero possibile malgrado le condizioni del bilancio federale? Sulla complessa materia, critici e scettici contestano i calcoli dei consulenti di Obama. Eppure, negli Usa la recente conferenza dei sindaci ha espresso parere favorevole. L'Onu, già più volte, aveva sollecitato un Global Green New Deal rivolgendosi anzitutto agli Stati Uniti, che generano le maggiori emissioni d'inquinamento e le controverse alterazioni climatiche da «effetto serra».
Nello stesso tempo, fra gli europei, è in discussione quel piano «energia-clima » che dovrebbe ridurre del 20% l'emissione complessiva di CO2 e nella stessa misura sviluppare le fonti d'energia rinnovabile. Insorgono anche qui obiezioni e controversie in particolare sui costi: «Non è un obiettivo da tempi di crisi». Ma José Manuel Barroso, che presiede la Commissione Ue, insiste: «Io dico il contrario». Concordano sulle sue tesi esponenti dell'ambientalismo industriale che operano fra Shell, Fortis, Vodafone, riuniti sotto il nome di «EU corporate leaders on climate change». Dalla Germania, si apprende poi che le fonti del solare fotovoltaico assolvono già funzioni preminenti nella Sassonia- Anhalt. E la Spagna vanta i maggiori parchi eolici nel mondo.
Anche il Vaticano confida nelle promesse dell'ambientalismo. Privo di spazi sufficienti per i parchi eolici, presto avrà un impianto elettrosolare, 2.400 moduli fotovoltaici per una superficie di 5 mila metri quadrati. È una donazione a papa Ratzinger, molto ben accolta, di un'impresa tedesca. L'episodio sembra offrire un conforto a chi spera nel nuovo corso dell'economia. Fiducia o fede?
Fra gli ambientalisti sicuri del successo più o meno prossimo, il nuovo corso viene definito come «terza rivoluzione industriale ». È prevista una progressiva espansione delle tecnologie ambientali, alla quale dovrebbero seguire notevoli economie di scala. Se il successo non verrà presto, bensì a tempo differito, risulterà se non altro essenziale per le future generazioni dopo l'iperconsumismo energetico distruttivo e le ansie del nostro tempo. Per lo meno, finalmente non si potrà più ripetere: «I padri mangiarono uve acerbe e si allegarono i denti dei figli » secondo il monito biblico.