Il consueto commento settimanale di Marcello Saponaro per la rubrica Ecologia e dintorni del quotidiano Il Bergamo.
Il Piano Cave della Provincia di Bergamo è ancora fermo tra la Commissione e il Consiglio Regionale. Dopo gli otto milioni di metri cubi aggiunti, ad oggi, dalla Regione e quindi tolti al nostro paesaggio, e dopo le polemiche "giustificate" del Presidente Bettoni con l’Assessore regionale Marco Pagnoncelli dal quale non riusciva ad avere copia di alcuni documenti, non se n’è saputo più nulla. Staremo a vedere ora quali provvedimenti prenderà la Provincia e quale testo approverà infine il Consiglio Regionale. Certo, ci si sarebbe aspettato ben altro atteggiamento dall’Assessore bergamasco della Giunta Regionale. Assessore all’Ambiente per giunta! E consigliere provinciale che votò e condivise il meno vorace Piano “bergamasco”, non da ultimo. Ma è tutta la normativa sui piani cave da rifare. La competenza oggi è della Provincia. Poi, questo atto, deve essere approvato anche dalla Giunta e dal Consiglio Regionale, che di solito rincarano la dose con mano assai pesante. utti questi milioni di metri cubi concessi dal Piano sono al netto, ricordiamocelo, delle cave di prestito cioè quelle al servizio di determinate opere infrastrutturali. E al netto degli scavi per realizzare i laghetti di pesca sportiva. Vi sembrerà strano ma i laghetti di pesca sportiva possono essere approvati al di fuori del Piano Cave per un volume totale pari al “suo” 30%. Milioni di metri cubi in più. E allora, qualcuno ancora pensa che questo strumento serva veramente a pianificare e mediare tra i bisogni del territorio?
Marcello Saponaro
fonte www.marcellosaponaro/blog.it
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