mercoledì 7 novembre 2007

Cercasi disperatamente il Piano Cave

Il consueto commento settimanale di Marcello Saponaro per la rubrica Ecologia e dintorni del quotidiano Il Bergamo.
Il Piano Cave della Provincia di Bergamo è ancora fermo tra la Commissione e il Consiglio Regionale. Dopo gli otto milioni di metri cubi aggiunti, ad oggi, dalla Regione e quindi tolti al nostro paesaggio, e dopo le polemiche "giustificate" del Presidente Bettoni con l’Assessore regionale Marco Pagnoncelli dal quale non riusciva ad avere copia di alcuni documenti, non se n’è saputo più nulla. Staremo a vedere ora quali provvedimenti prenderà la Provincia e quale testo approverà infine il Consiglio Regionale. Certo, ci si sarebbe aspettato ben altro atteggiamento dall’Assessore bergamasco della Giunta Regionale. Assessore all’Ambiente per giunta! E consigliere provinciale che votò e condivise il meno vorace Piano “bergamasco”, non da ultimo. Ma è tutta la normativa sui piani cave da rifare. La competenza oggi è della Provincia. Poi, questo atto, deve essere approvato anche dalla Giunta e dal Consiglio Regionale, che di solito rincarano la dose con mano assai pesante. 􀀴utti questi milioni di metri cubi concessi dal Piano sono al netto, ricordiamocelo, delle cave di prestito cioè quelle al servizio di determinate opere infrastrutturali. E al netto degli scavi per realizzare i laghetti di pesca sportiva. Vi sembrerà strano ma i laghetti di pesca sportiva possono essere approvati al di fuori del Piano Cave per un volume totale pari al “suo” 30%. Milioni di metri cubi in più. E allora, qualcuno ancora pensa che questo strumento serva veramente a pianificare e mediare tra i bisogni del territorio?
Marcello Saponaro
fonte www.marcellosaponaro/blog.it

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