Treviglio, 28 maggio 2007 – Lo scorso venerdì, nel tardo pomeriggio, il consigliere regionale dei Verdi Marcello Saponaro e il presidente di Legambiente della Bassa bergamasca Patrizio Dolcini hanno incontrato i vertici aziendali di Farchemia, su richiesta di questi ultimi.
Nel corso della riunione è stato reso noto dall’AD Diego Dal Puppo che l’azienda ha provveduto a smantellare il reattore per il trattamento di BPO (perossido di benzoile) la cui esistenza era stata denunciata da Verdi e Legambiente, dopo un blitz lungo il perimetro dell’industria effettuato lo scorso 28 aprile.
“Bene lo smantellamento – ha commentato Saponaro – ma non fermiamoci qui. Prendiamo atto che è stata sanata una situazione potenzialmente pericolosa, ma la mia principale preoccupazione è che Farchemia ripristini un rapporto corretto con il territorio, fornendo informazioni trasparenti sulla propria attività, sul rispetto dei limiti di legge negli scarichi in acqua e in aria e sanando le situazioni critiche ancora in essere, tenendo fede alle promesse nei tempi annunciati”.
Promesse che consistono essenzialmente nel conseguimento delle certificazioni ambientali. L’ ISO 14000, relativa allo smaltimento dei reflui in acque e aria, in un anno. Poi, nell’anno successivo, la certificazione europea EMAS per la qualifica ambientale degli impianti mentre già entro la fine del 2007 dovrebbero essere visibili a tutti le migliorie sui sistemi di captazione del vapore, che probabilmente risolverebbero anche i problemi relativi delle molestie olfattive.
“E’ stato fatto un primo passo nella direzione giusta – dice Dolcini – ma non dobbiamo abbassare la guardia. Noi ambientalisti abbiamo aperto un canale con l’azienda, ma è chiaro che anche Asl, Arpa e Comune devono giocare il loro ruolo, prendendo parte al dialogo e soprattutto vigilando nella forme che a ciascuno di loro competono, in quanto istituzioni ed enti pubblici”.
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