venerdì 21 settembre 2007

Attacco alle bici!

A Milano, grazie ai Verdi, sostegno alle due ruote. A San Donato il sindaco forzista annuncia: "Via 5 km di piste ciclabili"

Se il consigliere milanese dei Verdi Maurizio Baruffi grida vittoria per l’approvazione da parte del consiglio comunale di un provvedimento che permetterà, laddove possibile, la condivisione dei marciapiedi tra ciclisti e pedoni, il consigliere di San Donato, popoloso comune alle porte di Milano, Marco Menichetti denuncia uno dei primi atti negativi della nuova giunta di centrodestra, che prevede la cancellazione di 5 km di piste ciclabili.
“Una grande vittoria dei ciclisti nella settimana dei ciclisti", ha commentato Baruffi l'approvazione della mozione da lui proposta in consiglio comunale a favore dell'uso regolato dei marciapiedi da parte dei ciclisti. “Il consiglio - dice ancora - ha dato questo indirizzo importante perché mette in luce quello che i ciclisti hanno sempre sostenuto: non c'è bisogno di spendere tanti soldi per creare piste ciclabili, ma basta rendere sicuri i marciapiedi e le strade già esistenti".
Duro attacco alla ciclabilità da parte invece del nuovo sindaco di San Donato, il forzista Mario Dompè che in consiglio comunale, riferisce Menichetti, ha annunciato di aver dato mandato agli uffici comunali di procedere allo smantellamento di circa 5 km di piste ciclabili. Saranno eliminati anche i cosiddetti OFO, le linee di arresto agli incroci semaforici appositamente realizzate per far sostare in piena sicurezza (davanti alle auto) i ciclisti in attesa del verde.
“La rete ciclabile sandonatese - ha detto sconsolato Menichetti assessore nella precedente amministrazione - cresciuta molto in questi anni e che avrebbe potuto essere ulteriormente sviluppata per garantire interconnessione e nuove possibilità di movimento ai ciclisti urbani, risulterà monca e inutilizzabile per gli spostamenti quotidiani casa-lavoro”. “Il rischio concreto – aggiunge l’esponente del Sole che ride - è che siano mantenuti e sviluppati solo i percorsi ciclabili tra parchi e luoghi di svago, confinando la bicicletta a mezzo utile per scampagnate e gite domenicali”.

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