venerdì 13 luglio 2007

Brebemi:la prima regola di sostenibilità è il rispetto delle norme

12 luglio 2007 - La volete? Ma a cosa serve ‘si fatta? La Brebemi come da progetto scorrerebbe così costosa e così bassa nella pianura bergamasca da non essere utile ad alleggerire di traffico l’A4 (8% in meno secondo il progetto Brebemi), come del resto hanno imposto, per motivi diversi Bettoni e Benetton. Correrebbe, sempre secondo il tracciato, attraverso la campagna senza nessuna utilità di servizio per le aree più abitate e industrializzate e così in periferia rispetto ai centri cittadini da non potersi neppure chiamare Bre-be-mi. Semmai, Ro(vato)-Mel(zo).
Non dimentichiamo inoltre i costi non dovuti a carico del contribuente, che pagherebbe tramite il concedente siderali e illegittimi costi di indennizzo al termine della concessione, in sfregio alle norme europee e alla “presunta opera a carico dei privati”.
Di tutto ci aspettiamo da Formigoni. Dal Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro ex magistrato di Mani Pulite ci aspetteremmo invece che le direttive europee sul rispetto delle garanzie delle gare d’appalto venissero rispettate, che le opere a carico dei privati fossero veramente a carico dei privati, che il pubblico si limitasse a svolgere serie, qualificate e migliorative valutazioni di utilità e di impatto ambientale e, infine, ci aspetteremmo che la funzione di infrastruttura per il trasporto non venisse vanificata dall’urbanizzazione delle aree adiacenti, come previsto invece dalle nuove proposte di normativa regionale che mettono a gara anche i nuovi volumi di cemento per capannoni e ipermercati nelle aree che dovrebbero essere invece di rispetto per almeno un chilometro dalle carreggiate.
Marcello Saponaro

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