«La nuova legge permette di operare per una Lombardia ancora più bella». La dichiarazione è del presidente della commissione Territorio, il forzista Marcello Raimondi. È da incorniciare quell'"ancora".È segno di orgoglio lombardo, anzi di sguardo velato da compiacimento verso la megalopoli di villette e capannoni che è colata da tutte le parti negli ultimi decenni. Bisognerebbe invertire la rotta, non andare "ancòra" avanti nella direzione del cemento, delle ruspe e del mattone. E invece la legge contiene proprio quell'emendamento che gli ambientalisti uniti hanno cercato di respingere e hanno battezzato "ammazzaparchi". Si tratta di una questione che al momento, si presenta solo come attribuzione di potere, ma dietro la quale si agitano le pressioni a edificare, soprattutto nel Parco Sud Milano.Finora un Ente Parco, che poi è composto dai Comuni, non da marziani verdi, poteva bloccare, a maggioranza, giudicandole incongrue col parco, delle iniziative edilizie in un singolo comune. Con il testo della nuova legge, la giunta regionale si attribuisce un potere a senso unico. Le associazioni ambientaliste sono state audite, ma il loro parere è stato scavalcato. Tutte le forze di centrosinistra si oppongono, in questo caso unite. Forse il conflitto sta solo cominciando. Il tema del consumo del suolo sta diventando sempre più caldo in Europa e in particolare nella densa Italia, e lo sta diventando per ragioni sia climatiche che energetiche che paesaggistiche. È vero che a livello locale ci possono essere esigenze diverse difficili da comporre ma in termini generali l'opinione pubblica si sta spostando verso la salvaguardia, anzi la ri-estensione delle aree verdi e agricole. Chissà se qualcuno ne terrà conto, anche nella campagna elettorale che si sta aprendo.
Paolo Hutter
da http://www.repubblica.it/
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