giovedì 4 giugno 2009

Acqua dal rubinetto o in bottiglia?


L'ultimo intervento di Enrico Pisoni-candidato dei Verdi per la provincia di Bergamo nel collegio di Treviglio-Castel Rozzone-prima del silenzio elettorale.

Bere l’acqua dal rubinetto è economico, comodo ed ecologico: costa meno dell’acqua in bottiglia, non si devono portare pesanti confezioni in casa ed è meno inquinante, sia in termini di utilizzo di bottiglie di plastica/vetro, sia in termini di trasporto delle acque, che spesso viaggiano su gomma. Ma se siamo i più grandi consumatori di acqua in bottiglia in Europa è perché l’acqua del rubinetto non ci sembra abbastanza sicura. Tradotto in termini scientifici, significa indagare la potabilità e la qualità dell’acqua. Nel caso di Treviglio, alla luce delle recenti questioni sul cromo esavalente, questi interrogativi sono ancora più rilevanti, ma devono essere affrontati in modo serio e scientifico, senza pregiudizi di parte.
Il primo punto da considerare è la potabilità dell’acqua. La legge italiana definisce l’acqua come potabile quando il cromo totale (tra cui l’esavalente) ha concentrazione minore di 50 microgrammi/litro; a Treviglio siamo a 25 microgrammi/litro, ma di cromo esavalente. L’altra norma di riferimento, che è l’unica relativa specificatamente al cromo esavalente, si riferisce però alle bonifiche e fissa a 5 microgrammi/litro il limite oltre il quale è necessario intervenire.
Insomma, a conti fatti, l’acqua di Treviglio è potabile perché rispetta i valori previsti dalla legge.
Ma siamo sicuri che questi valori garantiscano la qualità dell’acqua?
Ecco il secondo punto da considerare. Per riuscire ad approfondire questo aspetto, Legambiente e una delegazione di amministratori locali e di rappresentanti della società civile - di tra cui anche io - è stata al parlamento europeo per avere delucidazioni sul caso, dall’onorevole Monica Frassoni, capogruppo dei Verdi europei. Da lei abbiamo ottenuto che venga presentata un’interpellanza alla Commissione Ambiente del Parlamento Europeo per chiedere se ritiene che l´Italia rispetti pienamente l´obbligo di tutela della salute previsto dalla Direttiva Europea 98/83. Questa richiesta è diventata ancora più importante a fronte dei risultati di un recente studio americano sulla cancerogenicità del cromo esavalente.
In definitiva l’acqua di Treviglio può essere bevuta, essendo potabile, ma nel contempo non è di particolare qualità, provenendo da una falda contaminata da cromo.
La situazione si è però ora sbloccata: qualche settimana fa la Regione (a seguito di ripetute richieste da parte del comune di Treviglio) ha autorizzato il comune stesso ad approfondire i pozzi cittadini. Questo permetterà di raggiungere una falda non contaminata e quindi di estrarre acqua potabile e di qualità. Come consigliere provinciale mi impegnerò a vigilare in maniera seria e puntuale in modo che i tempi per l’autorizzazione e realizzazione di questi interventi siano brevi. E a far sì che i temi ambientali vengano affrontati con la necessaria scientificità.

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