lunedì 3 dicembre 2007

Piano Cave di Bergamo: troppi ritardi, troppi volumi e soprattutto troppi conflitti di interesse

I Verdi : Formigoni revochi l'Assessore Pagnoncelli, come chiedeva la Lega Nord già nel 200026 novembre 2007 - Dal 2004 Bergamo aspetta il Piano Cave. Dopo l'approvazione da parte della Provincia, il piano è naufragato in un'interminabile odissea in Regione Lombardia che ancora non si è conclusa.
Dopo l'approvazione da parte della Giunta Regionale (22 dicembre del 2005), si è dovuto attendere il 2007 affinchè la commissione VI iniziasse l'esame di questo fondamentale documento: fondamentale per l'approviggionamento del materiale edile nel rispetto del territorio. Esattamente ciò che finora non è avvenuto.
Dopo l'autorizzazione di altri 5 milioni di metri cubi da parte della Giunta, la Commissione ha dato corso, quest'anno, a un lungo periodo di audizioni dei cavatori, dei comuni, dei comitati. Risultato: altri tre milioni e mezzo di metri cubi risultanti da sottrazioni e addizioni. Numeri volati senza alcuna perizia, valutazione, esame tecnici, tanto che lo scorso 8 agosto il Presidente Stefano Maullu ha inviato all'Assessore Marco Lionello Pagnoncelli la lettera con la quale comunicava le decisioni della Commissione relativamente ad ogni cava. Gli allegati di questa lettera non erano le mappe e le descrizioni redatte dai 'tecnici' della Commissione ma da quelli dei cavatori e dei comuni interessati.
Oggi abbiamo consegnato nel corso della conferenza stampa tenutasi a Bergamo la documentazione relativa ai rapporti tra l'Assessore Marco Lionello Pagnoncelli e il gruppo Locatelli, nelle persone di Pierluca Locatelli e della Locatelli Geom. Gabriele Spa. Rapporti consolidatisi in società partecipate da familiari dell'Assessore (anche durante il periodo di sua presenza in Giunta Regionale) e il gruppo Locatelli. Ancora oggi, l'Assessore Pagnoncelli risulta Procuratore Sociale e Direttore Tecnico della SPI Srl, società con sede presso il suo stesso ufficio e di proprietà formale dei suoi due fratelli, che partecipa insieme al Gruppo Locatelli altre società.
Il Gruppo Locatelli ha voluminosi interessi nel Piano Cave di Bergamo: direttamente o tramite società partecipate, se venisse approvato questo piano cave, acquisirà il diritto a scavare 5,8 milioni di metri cubi più 3,5 milioni di riserve. Su un totale di 57 milioni di metri cubi.
Evidenziamo questo palese conflitto di interesse nell'interesse del Presidente Formigoni e della sua Giunta ma anche e soprattutto del Consiglio Regionale che si accingerà prima o poi a votare il Piano Cave della Provincia di Bergamo. Conflitto di interesse documentato e dimostrato dalla non partecipazione dell'Assessore (al tempo Assessore all'Artigianato ma referente per la Provincia di Bergamo) alla Giunta del 22 maggio 2005 che approvò il Piano Cave - poi trasmesso alla Commissione - e rilevato peraltro già nel 2000 dalla Lega Nord, che il 25 settembre di quell'anno presentò un ordine del giorno al Comune di Bergamo per chiedere la revoca dell'allora Assessore comunale Marco Pagnoncelli, a causa di alcuni dei conflitti d'interesse sopra elencati.
Risolvere il conflitto di interesse, da una parte (la società) o più credibilmente dall'altra (la Giunta Regionale) è necessario per restituire credibilità a un Piano Cave ormai ridicolo tranne che nei volumi.
Marcello Saponaro e Carlo Monguzzi, consiglieri regionali dei Verdi

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