sabato 9 maggio 2009

Cromo VI messa in sicurezza dei pozzi

Finalmente si è sbloccata la vicenda riguardante l’approfondimento dei pozzi cittadini ; dalla sede staccata della Regione , di Bergamo è arrivata l’autorizzazione a procedere , ed ora spetta a Cogeide dar il via ai lavori. La nostra campagna e le nostre azioni , unitamente all’impegno concreto ed apprezzato del Comune di Treviglio, stanno a quanto pare portando ai primi risultati . Chiaramente ci attendiamo che ora Cogeide proceda speditamente per quanto riguarda le misure di “messa in sicurezza” dei pozzi e dell’acquedotto cittadino. L’ulteriore apertura annunciata di due nuovi pozzi , inoltre , dovrebbe portare ad un sensibile miglioramento della qualità dell’acqua cittadina. Anche in questo caso , vigileremo perché non vi siano tempi troppo lunghi sia nelle fasi di autorizzazione che di realizzazione.
A fronte di questo , resta comunque la richiesta e la necessità di una riapertura della bonifica , misura questa in carico alla Regione , già richiesta anche dal Comune , oltre che dalla nostra associazione.
Per quanto in diminuzione , i valori di Cromo VI in falda diminuiscono molto più lentamente di quanto previsto e i pozzi che presentano i valori più alti sono posizionati verso il centro dell’area inquinata . Questo è un dato totalmente anomalo. Si può ipotizzare che sia intervenuto qualche fattore perturbante nell’andamento della falda oppure che vi sia una nuova fonte d’inquinamento . In altre parole occorre una nuova caratterizzazione della falda ed un’analisi della situazione per determinare i nuovi interventi necessari .
Per quanto riguarda i pareri rassicuranti pervenuti dall’ASL e dall’Istituto Superiore di Sanità , restiamo francamente perplessi . Non si devono fare allarmismi ma neanche si deve minimizzare la situazione . Lo studio americano che ha portato alla chiara individuazione del Cromo VI come agente cancerogeno anche per ingestione , sta portando ad una revisione dei limiti di Cromo VI nell’acqua ad uso umano a livello internazionale . Le nuove concentrazioni non sono note e i nuovi limiti arriveranno fra alcuni anni .A fronte di questa situazione non appare logico fare riferimento alle alte concentrazioni di Cromo VI usate sui ratti da laboratorio durante le fasi dello studio americano , per rassicurare i cittadini trevigliesi . L’uso di alte concentrazioni durante gli studi tossicologici fa parte della normale prassi . Si conducono studi su periodi relativamente brevi e per simulare l’effetto che avrebbe sull’uomo l’ingestione in decenni di un’agente cancerogeno , si usano appunto alte concentrazioni. Successivamente a fronte dei risultati si individuano i limiti di tolleranza. Vale quindi il principio di massima precauzione. Se non si conoscono i nuovi limiti , si agisce , come correttamente e finalmente si sta facendo da parte del Comune , per eliminare ogni fattore di rischio.
La situazione con i nuovi interventi messi in cantiere , è sotto controllo . Va riportata alla normalità , completando le fasi di bonifica . E la Regione non può sottrarsi a questa responsabilità.
dal circolo di legambiente bassa bergamasca
arturo giudicatti
patrizio dolcini

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